E voi, avete mai visto un UFO?
Benvenuti cari lettori, siamo certi che la domanda vi abbia incuriosito il giusto, ma non abbiate premura, ogni cosa troverà chiarezza al momento opportuno. Nel frattempo possiamo accennarvi che la tematica che affronteremo oggi, si discosta leggermente dai consueti temi proposti dal team Vervene, ci affacceremo ad un mondo che nuota tra la scienza e la pseudoscienza ed incrocia il rigore razionale che tali discipline impongono, ad una visione più soave del mondo, propria, di Vervene.
Per introdurvi al nostro co-attore odierno, il Comitato CICAP, vi accompagniamo per pochi istanti indietro nel tempo, precisamente nell’anno 1989 quando, una squadra di scienziati, studiosi ed intellettuali, guidata dall’illustre Piero Angela ed alimentata da buoni propositi, cominciò a dedicarsi alle cosiddette “capacità paranormali”. Perché e da dove prese piede questo sentimento? Be' non ci sono dubbi, furono i media e le televisioni a dare il là, invero, tali canali, giocarono a lungo sui cosiddetti fenomeni straordinari, alimentando nei loro interlocutori una visione, alle volte, un pò più surreale del dovuto. Occorreva dunque fornire agli stessi interlocutori, degli strumenti per poter interpretare e leggere i fatti con una mentalità più aperta e critica, analitica e solutiva il giusto. Ed è così che nacque il CICAP che, per esteso, è il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze”.
Ma, al di là di degli enfatici ed ampollosi termini tecnici, qual è la sua missione e come quest’ultima trova spazio tra la pagine di Vervene? Dunque, saremo chiari e concisi, si tratta di un’organizzazione scientifica ed educativa che promuove, attraverso l’eccellente lavoro dei suoi collaboratori, un’indagine critica nei confronti delle pseudoscienze; i soci del CICAP si sono posti il difficile ma estremamente affascinante compito di indagare quei fenomeni che, secondo l’uomo, vanno oltre le riconosciute e logiche leggi della natura. Uno dei temi trattati da quest’associazione riguarda, per esempio, il mondo dell’ufologia, che, più di altri, ha suscitato interesse nel team Vervene, a tal punto da decidere di dedicare uno speciale approfondimento solo per voi, cari lettori, proprio in collaborazione con questa rinomata e rispettabilissima società.
Per farlo, ci siamo affiancati ad uno dei Soci Effettivi del CICAP, il gentilissimo Sig. Marco Morocutti che, con pazienza e dedizione, ci ha guidato alla scoperta di questo tema, per certi versi, difficile da comprendere. E dunque, cari lettori, ora tocca a noi, guidare voi, attraverso le parole ed i concetti che ci sono stati narrati da Marco… mettetevi comodi, spalancate gli occhi e procedete con la lettura, sarà un viaggio cosmico, breve, ma promettente, garantito.
Prima di decollare, occorre puntualizzare un aspetto che Marco ci chiarifica immediatamente come, fondamentale: il CICAP non si occupa esattamente di Ufologia, o meglio, tratta la tematica ma solo in quanto Pseudoscienza, “…crediamo che il pensiero razionale si possa applicare anche agli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Perciò talvolta ci permettiamo di dire la nostra anche su argomenti ufologici…”. Invero, i soci CICAP, non si occupano di raccolta testimonianze di avvistamenti, né svolgono regolari indagini, ma allora come possono essere stati fondamentali per questo articolo, che tratterà proprio di ufologia? È una giustissima osservazione, difatti è necessario raccontarvi giusto due cose sul nostro referente, Marco, il quale, prima di aderire nel 1995 alla missione del CICAP, era membro attivo del Centro Ufologico Nazionale, organizzazione italiana per eccellenza esperta di ufologia. È dunque chiaro ora, quanto il supporto e le conoscenze di Marco siano state fondamentali e la sua esperienza, preziosissima. Ora che tutto è stato appurato, possiamo partire.
Il nostro viaggio cosmico prende forma dai rudimenti della seguente considerazione: “….in alcuni casi le persone valutano qualcosa in modo errato e lo ritengono straordinario: avviene molte più volte di quanto normalmente si creda. Talvolta, e sono i casi più interessanti, si scopre che l’avvenimento accade davvero, è realmente insolito, ma non oggettivamente straordinario.”
Ed è proprio quest’aspetto dell’ufologia che ha incuriosito, tanto il team Vervene, quanto il CICAP stesso, ed è così che, come bravi osservatori, cominciamo proprio guardando le cose da…un punto di vista “cosmico”, partendo con una domanda che ci farà da guida:
Esiste vita, oltre alla nostra, nel cosmo?
È plausibile, sebbene ad oggi rimanga ancora un’ipotesi. Nella nostra galassia, ci suggerisce Marco, ci sono qualcosa come 200 miliardi di stelle, per cui la vita potrebbe benissimo esistere su qualcuno dei pianeti di queste stelle. Inoltre, se anche la vita al di fuori della Terra fosse un accadimento poco probabile, resta pur sempre il fatto che nell'Universo le galassie sono almeno cento miliardi. È pertanto probabile che, da qualche parte lontano dalla Terra, esista vita intelligente. Il che è decisamente esaltante, ma ahimè, a questa eccitante considerazione, ne deve seguire una seconda, un po’ meno estatica della prima: la scienza, ci spiega Marco, riconosce la possibilità che vi siano altre forme di vita nell’Universo, ma trova improbabile che, queste suddette forme di vita intelligente, possano spostarsi e giungere fino a noi, considerando le “barriere” che la natura ha, purtroppo o per fortuna, imposto (per esempio le assurde tempistiche che occorrerebbero per spostarsi da una galassia all’altra). D’altra parte, e questa è un osservazione propria di Vervene, a questa seconda considerazione si potrebbe obiettare il fatto che, la scienza odierna non ha probabilmente ancora scoperto tutto ciò che si potrebbe conoscere a proposito delle galassie, dei loro pianeti e dell’Universo intero.
Ma, opinioni a parte, torniamo alle sicure parole di Marco: abbiamo parlato e fatto osservazioni a proposito di galassie, universi e vita intelligente, serve quindi fare chiarezza su questa nuova questione, perché in effetti, c'è un po’ di confusione sul tema:
Cosa sono gli UFO e qual è la loro storia?
Letteralmente UFO è “Oggetto Volante Non Identificato”, ovvero qualcosa che apparentemente non risponde (ancora) ai nostri criteri razionali, ma che un domani potrebbe essere spiegato e quindi “identificato”. È infatti sbagliato, ci spiega Marco, identificare come UFO l’astronave o l’alieno, cosa che invece avviene regolarmente a livello globale. Per introdurci meglio al tema, Marco ci racconta, in sintesi, quella che è la storia dell’ufologia dal punto di vista degli avvistamenti. Pensate, per esempio, che il primo avvenne il 24 giugno dell’anno 1947 quando, il pilota Kenneth Arnold, in volo al di sopra di una zona montuosa, scorse in lontananza 9 stranissimi oggetti discoidali, muoversi ad elevatissima velocità. Si parlò moltissimo di questa storia e tutt’ora la si può trovare sui libri di ufologia, ma ciò che lascia senza parole è il fatto che nessuno, fino ad ora, sia mai riuscito a fornire una spiegazione razionale dell’avvenimento: nessuno ha la certezza di cosa abbia davvero visto Kenneth Arnold.
Da allora l’ufologia subì delle naturali evoluzioni, gli avvistamenti crebbero sempre più, le “storie ufologiche” acquisivano connotati sempre più strani e differenti le une dalle altre. Una curiosità, raccontataci da Marco a tal proposito, riguarda le conclusioni tratte dagli osservatori: è interessante notare come nei primi anni, questi oggetti volanti non identificati, venivano interpretati come fenomeni aeronautici, dunque velivoli o aeroplani pilotati da qualcuno, la cui presenza nei cieli era un assoluto mistero.
Giunti a questo punto occorre forse guardarci un attimo alle spalle e tornare alle origini del nostro racconto, quando citavamo una frase a dir poco interessante del Sig. Morocutti: “….in alcuni casi le persone valutano qualcosa in modo errato e lo ritengono straordinario: avviene molte più volte di quanto normalmente si creda. Talvolta, e sono i casi più interessanti, si scopre che l’avvenimento accade davvero, è realmente insolito, ma non oggettivamente straordinario.” A questo concetto se ne aggiunge un secondo, ossia che, l’ufologia in quanto disciplina, non dispone del proprio oggetto di indagine e questo può essere un enorme limite perché, chi studia gli UFO, non ha a tutti gli effetti un UFO a disposizione e non potendo studiare l’oggetto in questione, può solo limitarsi a basare le sue indagini sulle testimonianze degli osservatori. Tanto affascinante, quanto rischioso.
Le testimonianze raccolte nel corso degli anni, continua a spiegarci Marco, hanno presentato tratti differenti le une dalle altre, alle volte addirittura opposti: si è parlato di oggetti volanti piccolissimi ma anche grandissimi, sferici e ancora discoidali, cilindrici e addirittura triangolari, i quali venivano osservati singolarmente o in gruppo e si presentavano per alcuni scuri, per altri luminosissimi. Per non parlare poi degli “occupanti”, per chi alti, per chi bassi, per chi angelici, per chi mostruosi, per chi vestiti e per chi nudi, qualcuno afferma di averli sentiti parlare la nostra lingua, mentre altri sostengono di averli sentiti pronunciare suoni incomprensibili. Anche sulle loro intenzioni c’è forte incongruenza: sono qui per osservarci, per proteggerci, rapirci o fare esperimenti, insomma ognuno ha detto la sua e raramente le opinioni combaciavano. Questo è naturalmente solo un esempio, ma estremamente lampante in effetti, in quanto dimostra che, basare una disciplina su delle testimonianze che possono essere “errate” o “imprecise”, è tutto fuorché sicuro.
Le persone, come giustamente sottolinea Marco, possono sbagliarsi!
Un caso emblematico, raccontatoci da Marco, prova quanto ci siamo appena detti, ossia che le testimonianze, seppur estremamente affascinanti, rimangono dei casi-studio azzardati. Un episodio più di altri ce lo dimostra:
“…è accaduto il 6 giugno 1986. Quel giorno il cielo del Nord Italia è stato attraversato da un bolide. Il punto interessante è che molte persone, dal Piemonte all’Italia centrale, hanno avvistato l’oggetto e, trattandosi di qualcosa di oggettivamente insolito, hanno ritenuto di aver visto un UFO…”
Marco prosegue poi raccontandoci di come, confrontando le testimonianze di queste persone, gli ufologi del CISU (organizzazione di ufologi “razionalisti”) si sono accorti che le ricostruzioni mostravano oggetti estremamente diversi. Ma questo com’è possibile, se le persone hanno tutte osservato lo stesso identico oggetto?
E torniamo così alla frase di Marco: “Le persone possono sbagliarsi” il che è assolutamente naturale, umano, giusto. Chi si lascia guidare dalle impressioni, chi dalle emozioni, chi dalla memoria e chi ancora, purtroppo, dalla malafede.
Dunque, cari lettori, giunti alla fine di questo viaggio cosmico, torniamo sulla terra ferma un pelino più consapevoli di prima, certi che, sebbene non vi sia totale chiarezza sul tema ufologia, alcune piccole, semplici, ma imprescindibili verità, le abbiamo imparate: talvolta si osservano in cielo oggetti volanti dalla natura misteriosa, ma, emerso chiaramente che le persone possono sbagliarsi, il più delle volte questi stessi avvistamenti, trovano una spiegazione più che logica e, sebbene esista con tutta probabilità vita intelligente nel cosmo, al di fuori della Terra, le leggi della natura rendono improbabile pensare che qualcuno giunga fin qui, a bordo di un’astronave, si palesi per pochi attimi e poi scompaia senza lasciare alcuna traccia. Nulla di tutto ciò è definitivo naturalmente e, alle volte, può essere piacevole lasciarsi cullare dall’immaginazione, ma tenendo sempre a mente che
“…ad affermazioni straordinarie devono corrispondere prove altrettanto straordinarie”.
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