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Les Crêtes: il lato femminile del vino

Per voi care lettrici, uno speciale a tu per tu con la Sig.ra Eleonora Charrère della storica e rinomata cantina valdostana Les Crêtes; scopriremo insieme gli albori e le peculiarità di questo gioiello del Made in Italy, i vini più iconici e i profumi tipici del terroir della Valle D’Aosta, osservando il tutto, rigorosamente, da un punto di vista deliziosamente femminile.



All'ombra dei quattro grandi monti iconici che caratterizzano la Valle d’Aosta, rinfrescata dalla natura fiorente e dal profumo delle vigne, sorge la casa vitivinicola Les Crêtes, patrimonio di valori autentici quali la famiglia, la cura ed il rispetto per l’habitat circostante, le tradizioni d’un tempo tramandate e la spettacolarità del territorio, raccontata con trasparenza e amore attraverso prodotti d’indiscussa qualità e bontà.


Le attività agricole della famiglia Charrère, ebbero inizio all’incirca nell'anno 1750 per intuizione del trisnonno della nostra interlocutrice, il Sig. Bernardin Charrère, il quale colse i desideri e i bisogni del popolo e del mercato di allora, arrivando così ad avviare un’attività agricola riservata alla produzione di olio di noce, un bene all'epoca molto ricercato; ad esso si aggiunsero poi altri prodotti quali il Sidro e i cereali macinati, sino a giungere al più recente 1955 quando la famiglia Charrère, allora guidata dal Sig. Antoine, intraprese il suo percorso in ambito vitivinicolo dando il via a quella che tutt'oggi riconosciamo come una delle più fiorenti e rappresentative attività vitivinicole d’Italia.


“Mio nonno Antoine, relativamente al vino, seppe dare il via a un’opera di personalizzazione a livello culturale, commerciale e storico; ma fu poi mio padre, Costantino, negli anni 90, a dare vita all'azienda Les Crêtes con la costruzione della nuova cantina, credendo fortemente nella viticoltura valdostana e nel suo possibile sviluppo futuro. A papà devo molto: la passione che ha saputo trasmettermi per il vino, l’amore per questo territorio, protetto da imponenti vette cristalline, il rispetto per ogni forma di vita, lo stimolo a guardare sempre al futuro senza paura, con la consapevolezza delle mie origini”.

Ad oggi la cantina Les Crêtes, sempre gestita dalla famiglia Charrère, conta circa 20 ettari di vigneto, distribuiti in sei diversi comuni Valdostani, ed una produzione annua di oltre 200.000 bottiglie tra bianchi, rossi, rosé e bollicine, di 17 diverse etichette, di cui 14 a Denominazione di Origine Controllata.


Il Rifugio del vino


L’amore devoto ed il rispetto per il territorio, contraddistinguono da sempre la filosofia dell’azienda Les Crêtes, la quale offre a tutti noi avventori delle Alpi valdostane la chance di assaporare e scoprire le peculiarità di questo terroir unico al mondo. Come? Grazie al Rifugio del vino, una location inaugurata nel 2015 e sita proprio al fianco della storica cantina, dove accolgono ospiti e turisti tra i paesaggi, l’architettura, le tradizioni e i sapori tipici delle Alpi.



“Il Rifugio del vino si definisce tale perché sorge tra le Alpi; si tratta di una costruzione concepita a protezione del vino quale alimento e patrimonio autentico del territorio di montagna e della filosofia aziendale ed il suo profilo esterno, ricorda proprio quello di un massiccio montuoso, lo stesso che diventa simbolo di tutte le etichette Les Crêtes e ne contraddistingue il marchio. Qui invitiamo il visitatore ad aprire i propri sensi, a camminare con noi nei vigneti e a degustare non solo i vini ma anche i prodotti del territorio”.

Un’esperienza sensoriale a 360° che sposa gusto, cultura, armonia e conoscenza; una splendida idea per trascorrere serenamente i weekend autunnali!


La poesia del vino e le quattro stagioni


Abbiamo poi chiesto alla Sig.ra Charrère di raccontarci i sapori, i profumi e le peculiarità del terroir valdostano, più cari a lei e alla sua famiglia, ed il risultato, è questa splendida “poesia” che condividiamo con voi, parola per parola:


“Profumi e sapori sono strettamente legati alle stagioni. La primavera è l’odore di terra, fiori, erba bagnata, sono le prime ciliegie raccolte sull'albero. È il Neblù Spumante Rosé sorseggiato al calar del sole quando le giornate si allungano.

L’estate è lo zolfo in vigna che si attacca addosso, è il vento che porta il profumo dei pomodori dell’orto, del basilico delle fragole. È la Petite Arvine gustata con una trota di fiume alle erbe di montagna.

L’autunno è l’odore del mosto in fermentazione, il dolce dell’uva, i fichi della vigna, le castagne arrostite sul fuoco. Un bicchiere di Torrette Superiore per una merenda in compagnia col la mocetta appena affettata.

Infine l’inverno. La neve ha un suo odore tutto particolare che riporta all'infanzia, agli inverni passati, il freddo invita a sedersi accanto al fuoco, dove l’aria sa di caminetto acceso e un calice di Chardonnay Cuvée Bois richiama un risotto alla fontina per rinfrancare corpo e spirito”.


La Cantina Les Crêtes: vini femminili e come degustarli


“Credo che i vini di montagna siano tutti “femminili”. Ogni etichetta ha una personalità ben distinta e marcata, in essi si percepiscono al naso profumi intensi e complessi, al palato si riscontra freschezza, sapidità ed eleganza. La montagna con le sue rocce, la neve e il sole intenso si riflette nel bicchiere”.


Ecco a seguire, quattro tra le etichette più rappresentative e femminili della cantina, così come della Valle d’Aosta per estensione, raccontate per noi dalla nostra interlocutrice:



Iniziamo con un bianco fermo Fleur Petite Arvine Valle d’Aosta D.O.P., un vino profumato, floreale e agrumato, dal gusto pieno, sapido e persistente, splendidamente esaltato in abbinamento a dei croccanti e scioglievoli Crostini di pane di segale con Lardo di Arnad DOP. Si tratta di un vino ricco di aromi e di eccellente qualità, che si distingue per un gusto equilibrato che sposa sentori marini e mineralità. Da degustare rigorosamente tra gli 8/10 °C.

Il secondo protagonista si può dire essere il vino che per eccellenza ha fatto la storia di Les Crêtes, si tratta di uno Chardonnay intenso e complesso riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la sua eleganza ed il suo stile: Chardonnay Cuvée Bois Valle d’Aosta D.O.P., magnificamente profumato di frutta bianca, nocciola, vaniglia, banana e cedro candito e acceso da note speziate. Al palato si presenta fitto e ricco, con un finale elegante ed armonioso. Un vino molto equilibrato, da degustare tra i 13/15 °C in abbinamento ad un’irresistibile Fonduta valdostana.


Terzo vino è un rosé di facile beva, delicato e molto gradevole, originario dei vitigni Pinot Nero e Petit Rouge, una varietà autoctona: Rosé Valle d’Aosta D.O.P., un vino floreale e fruttato con note di melone bianco, ribes e fragola al naso, dolce e dal finale sapido alla bocca. Perfetto per le serate di fine estate, questo vino è strepitoso abbinato alla golosa Toma di Gressoney.


Ultimo, ma non per importanza, un rosso strutturato, succoso e persistente al palato, Fumin Valle d’Aosta D.O.P.; al naso è fruttato, con sentori di cuoio e spezie, al palato è invece fragrante, con tannini morbidi e note di vaniglia, ginepro e tabacco, e con un inaspettato tocco di liquirizia sul finale. Degustate questo vino ad una temperatura che varia tra i 17/18 °C, abbinandolo a della carne rossa o a dei formaggi di lunga stagionatura.


Quattro vini, quattro diverse storie d’amore e cura verso una terra dal suolo generoso e dal clima suggestivo, ideale per la viticoltura di montagna. Per assaggiare i vini Les Crêtes, consultate questa mappa con segnalati i punti vendita di tutta Italia, o altrimenti contattate direttamente la cantina per riservare una degustazione con visita guidata; sarà gustosa, prelibata, affascinante e sofisticata!

Les Crêtes:

LOC. VILLETOS 50 11010 Aymavilles (AO) Valle d’Aosta, Italia

Tel.: (+ 39) 0165 / 90 22 74 E-mail: info@lescretes.it

Un grazie speciale alla Sig.ra Eleonora Charrère per questa splendida ed affascinante intervista, che chiuderemo con una sua brillante citazione, un messaggio a tutte le giovani donne che sognano, un giorno, di intraprendere una carriera nel settore della viticoltura, ancora oggi a prevalenza maschile:


“Le giovani donne che decidono di intraprendere una carriera in questo ambito non devono avere paura del confronto, il confronto aiuta a crescere. Devono essere caparbie, pragmatiche e aperte e soprattutto avere sempre l’umiltà di imparare: se si smette di imparare si finisce di crescere”.

La Redazione Vervene.it

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