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La magia di J. K. Rowling


La fantasia, come una vera e propria arma, permette, tanto agli adulti, quanto ai bambini, di sognare, di avere speranza e fiducia, insegna il ruolo dell’ottimismo nella vita di tutti i giorni e proprio di questo parliamo oggi, cari lettori, con un omaggio scritto e pensato dal team Vervene ad una delle saghe letterarie e cinematografiche più rivelatrici di sempre: Harry Potter.


Tutto ebbe inizio nel 1997, quando un’allora sconosciuta casa editrice, Bloomsbury, ricevette il manoscritto “Harry Potter e la Pietra filosofale” pensato e scritto da uno degli esempi di più luminosa umanità, il talento Joanne Rowling. Da lì a seguire, la storia della grande scrittrice e del suo dolce mago, Harry, è leggenda. Amato da tutti, grandi e piccini, le sue vicende hanno saputo conquistare il cuore e la sensibilità comune, offrendo divertimento, suspance, lacrime, gioia, in una parola: emozioni. Ed è proprio per questo che nessuno mai dimenticherà la sua storia, per le emozioni che ha saputo trasmettere e nondimeno per la magia dei sogni che, a distanza di anni, è ancora viva nei cuori. Questo è dunque il messaggio che Joanne Rowling ha desiderato offrire e che oggi noi ribadiamo con gli occhi che brillano: “Non smettete mai di sognare”


Che si stia parlando di magia e sogni è oramai certo, ma in che modo affrontare l’argomento? Dopo pensieri e riverberi, ecco che la soluzione si palesò così, come per magia e tutto fu subito limpido, un tema così speciale non poteva che essere raccontato con il cuore, guidati dall’incanto di un viaggio nell’immaginario, composto da cinque tappe che desiderano raccontare cinque peculiarità del mondo di Harry Potter.


Allora buona lettura, cari ospiti, godetevi il sogno e lasciate che sia la magia a guidarvi, anche se per pochi istanti, in questo nostro percorso. Un piccolo consiglio prima che la lettura prosegua: concedete all’udito di contribuire a quest’avventura e rendete unico questo momento cullati dalle note della colonna sonora dei film di Harry Potter.


Tappa 1: La magia del viaggio



Il nostro viaggio nel mondo della magia ha inizio con un tragitto vero e proprio, un percorso che collega la stazione King’s Cross di Londra, nello specifico il Binario 9 e tre quarti, con la stazione di Hogsmeade. Un tragitto compiuto dall’intrigante Hogwarts Express, che sin dal primo capitolo della saga si porta come bagaglio la smisurata trepidazione dei suoi passeggeri, svelata nel primo capitolo dalla scoperta di un nuovo mondo e nei capitoli successivi dalla conferma dello stesso. Il viaggio verso Hogwarts e in particolare il mezzo di trasporto che lo compie, viene vissuto dai protagonisti come uno “strumento” dal fascino speciale, che consente loro di raggiungere la magia, la felicità. Questo concetto è assolutamente attuale, non solo nei libri e nei film, ma anche nella quotidianità, quanti possono effettivamente dire di vivere con magia e trepidazione il viaggio che compiono verso una meta? Si tratti della scuola, del posto di lavoro, o anche di una vacanza. Si pensa sempre a ciò che si deve raggiungere, dimenticando di vivere con il cuore il percorso che occorre fare per toccare la meta. Sbagliato. Nel viaggio c’è magia, in noi stessi c’è magia, basta solo ricordarsi di darle il buongiorno, ogni mattina.


Tappa 2: La magia della condivisione


La seconda tappa del nostro viaggio ci conduce in uno dei luoghi più significativi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts: la Sala Grande. Come mai l’architetto di questo straordinario racconto, Joanne Rowling, la consacra come un luogo così speciale? La risposta la si può trovare in un concetto primario: la condivisione. Questo elemento vitale appare chiaro già dal primo capitolo della saga e si riconferma come certezza durante ognuno dei libri (e dei film naturalmente). Basti pensare al primo libro, quando Harry e gli altri giovani maghi approdarono per la prima volta ad Hogwarts, fu proprio nella Sala Grande che vennero accolti da docenti e compagni e sempre lì venne affidata loro l’appartenenza ad una casa, ad un gruppo. In quella stessa sala venivano allestiti dei veri e propri banchetti, attorno ai quali la gioia e l’entusiasmo dei partecipanti si percepivano come fossero tangibili. Dunque dove sta qui la magia? Proprio nella condivisione, nella volontà di possedere ma al tempo stesso di spartire, di partecipare, di dividere e di avere in comune. La società di oggi non sempre ci permette di sentirci parte di una comunità, uniti per aderire ad una causa o legati da qualcosa che ci accomuna. Ma possiamo sempre pensarci noi, come i protagonisti della saga e come la scrittrice stessa, che da anni, forse addirittura da tutta la vita, è una fiera femminista, che con grande scrupolo ha voluto dimostrare che: “…solo perché una donna compie una scelta, come mettere su famiglia, fare carriera o avere un lavoro part-time, non significa che questo sia tutto ciò che è in grado di fare…” (cit. Joanne Rowling) in noi donne c’è molto di più! E lei ce lo dimostra a modo suo, usando due tra le doti più nobili, la scrittura e l’immaginazione, lo fa creando dei personaggi femminili entusiasmanti, dai caratteri forti, che lottano al pari e più dei loro stessi colleghi maschi: Hermione Granger, Ginny Weasley, Luna Lovegood, la professoressa McGranitt. Il messaggio sembra dunque duplicarsi, da una parte abbiamo il nobile intento di invitare i lettori, o spettatori, alla condivisione, dall’altra abbiamo la forte necessità della scrittrice di invitare il mondo intero a celebrare le donne. I due concetti s’incrociano e si sposano nel racconto, ora è importante che

si uniscano anche nella realtà.


Tappa 3: La magia del personaggio


Il nostro viaggio prosegue con l’approccio ad un personaggio “diverso”, governato da un cuore enorme e un altrettanto infinito senso di giustizia e lealtà, lui è Dobby l’Elfo domestico che incontriamo per la prima volta nelle prime scene del secondo capitolo della saga, “Harry Potter e la Camera dei Segreti”. Cosa ci insegna dobby e perché c’è della magia in lui? Ci insegna la lealtà, ci insegna il senso di riconoscenza, di responsabilità morale, ci insegna l’umiltà e quanto quest’ultima non escluda affatto una strabiliante forza d’animo. Ci insegna l’amicizia come valore supremo. Ci insegna che le diversità, vanno bene! E ci insegna che le apparenze, le vanità, non sono assolutamente strumenti di giudizio attendibili: “…Grassa è veramente la cosa più brutta che una persona possa essere? Peggio di vendicativa, gelosa, superficiale, vanitosa, noiosa o crudele? Non certo per me…” (cit. Joanne Rowling) Nel caso del nostro Dobby, lui non era certo grasso, questo è evidente, ma è il concetto che fa riflettere, concetto espresso con dolce precisione dalla scrittrice stessa che ci ricorda quanto poco siano rilevanti le apparenze. La vita va ben oltre. Tappa 4: La magia delle storie



La quarta tappa del nostro viaggio magico ci porta dentro una storia, tra le polverose e consumate pagine di “Gli Animali Fantastici: dove trovarli” un libro scritto dalla stessa J.K. Rowling per accompagnare la serie di Harry Potter. Libro che, gli studenti di Hogwarts, leggono nel corso del loro percorso di studi magici. Questo libro, sul quale l’attenzione di pochi si era soffermata, è poi diventato famoso grazie alla sua versione cinematografica, con protagonista il mago Newt Scamander, interpretato da Eddie Redmayne, nei panni di uno studioso di creature magiche britannico, in viaggio a New York. Il secondo capitolo della saga uscirà nelle sale italiane tra pochissimi giorni, in anteprima esclusiva mercoledì 14 novembre. Ma torniamo a noi, qual è l’insegnamento magico che si cela dietro questo racconto, quale magia c’è nelle storie? La scrittrice ci insegna che “…la cosa più importante è leggere il più possibile…” (cit. Joanne Rowling) ed è anche grazie ai suoi libri se a livello mondiale la passione per la lettura ha subito un incremento significativo, i suoi libri hanno riacceso la passione della lettura in molti che ne avevano scordato l’infinito piacere. Leggere è magia, perché la lettura regala e nutre l’immaginazione, la creatività ed il senso di libertà.


Tappa 5: La magia del suono


Per quanto immaginazione e fantasia possano essere smisurate, alle volte è necessario un aiuto, un trampolino di lancio per immergersi nel sogno, questo trampolino potrebbe essere la musica che sin dalle sue origini ha contribuito all’approccio con le emozioni dell’uomo. Tutti ci emozioniamo ascoltando la nostra musica del cuore, soprattutto se l’ascoltiamo con il cuore stesso. Musica e cuore sono dunque gli ingredienti di questa quinta tappa, la tappa finale del nostro viaggio, che ci porta direttamente tra le note della colonna sonora dei film di Harry Potter, amatissima per la sua semplice profondità. Furono quattro diversi compositori a lavorarci: John Williams, Patrick Doyle, Nicholas Cooper e Alexandre Desplat, che insieme produssero un inno al sogno, la vera parola chiave del nostro percorso. «Non abbiamo bisogno della magia per trasformare il mondo. Abbiamo il potere di cui abbiamo bisogno dentro noi stessi. Ed è quello di immaginare un mondo migliore» (cit. Joanne Rowling) il messaggio finale con il quale vogliamo concludere questo articolo è proprio quanto ribadito dalla nostra amata scrittrice nelle righe precedenti: possiamo, ciascuno di noi, cambiare il mondo, il nostro mondo, con il supporto delle nostre personali fonti di magia, espresse ciascuna, nelle quattro tappe del nostro viaggio. Affrontare con gioia il percorso che ci condurrà alla nostra meta, condividere, esaltare le diversità, leggere il più possibili e… non smettere mai, mai, mai di sognare”.


Care donne, il prossimo martedì 20 novembre, Vervene Magazine sarà lietissimo di presentarvi un articolo in esclusiva scritto da una donna per le donne, il tema sarà il sesso femminile in tutto il suo autentico splendore. Non ve lo perdete, tra le protagoniste anche la nostra Joanne Rowling.

Team Vervene.

 



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