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Firenze e la moda



La moda…cos'è la moda? Cosa rappresenta per l’uomo? Per il mondo? Per me la moda è l’idilliaco matrimonio tra desiderio e storia. La forte volontà di raccontarsi, di apparire come ciò che desideriamo essere, come ciò che ci impegniamo ad essere. Ma è anche l’incredibile evoluzione, nel corso dei secoli, del costume, ciò che ha accompagnato fedelmente gli uomini del passato, i nostri antenati, nelle decisioni prese, nelle lotte combattute, nelle posizioni sostenute, nelle glorie festeggiate, tutto questo è stato compiuto da donne e uomini che hanno avuto la forza e il coraggio di enunciare la loro persona e il loro gusto, non solo attraverso gesti vitali, ma anche, per quanto possa sembrare irrazionale, attraverso l’impronta di stile che, come una ventata di aria fresca, ha contribuito a disegnare una deliziosa linea del tempo riferita a lei, alla moda

Così come il concetto di design, anche la moda può essere interpretata da ciascuno di noi a proprio gusto e piacimento, sì, ci sono delle «regole» ma dopotutto le regole, naturalmente solo in casi come questo, possono essere interpretate come traccia.

Si possono così prendere a riferimento, esaminare e valutare, per comprenderle, ma poi farne un uso personale, dunque renderle uniche. Il terzo capitolo di questa saga riferita alla città di Firenze ci permetterà di avvicinarci al mondo del fashion, conoscendo meglio tre designer toscani che hanno fatto la storia della moda.

Se siete pronti, cominciamo…


Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo e Guccio Gucci, cos’hanno in comune questi tre stilisti? Certamente sono accomunati dalla grandezza dei loro nomi, ma non è questo il punto, ciò di cui vorrei parlare è l’origine che li accomuna, Firenze e più in generale la regione della Toscana. Loro sono in assoluto i designer più celebri ed imponenti di Firenze, la loro storia è leggenda ed i loro prodotti, icone dello stile italiano. Nomi di cui essere orgogliosi, nomi per i quali vale assolutamente la pena spendere qualche parola.

EMILIO PUCCI

Andiamo con ordine, il primo di cui parleremo è proprio Emilio Pucci, brand italiano fondato dal Marchese Emilio Pucci di Barsento. Un uomo colto e pieno di interessi, valoroso e dai nobili principi, in lui, tra le altre cose, ardeva il desiderio di regalare a noi donne la libertà nei movimenti e il comfort necessario, il tutto unito a bellezza e grazia divina, altrettanto necessaria e apprezzata. Una tra le più importanti e prime specializzazioni a cui si dedicò il Marchese fu l’ideazione di tessuti speciali sui quali stampare splendide fantasie multicolore, ai tempi egli non poteva sapere, ma presto queste eccentriche, colorate e fresche stampe sarebbero diventate un vera icona, un must a cui raffinate donne da tutto il mondo non avrebbero più potuto rinunciare.

Una piccola curiosità a tal proposito: le stampe sopra citate hanno un fortissimo legame con la terra toscana, infatti i servizi fotografici venivano fatti sui tetti del possente palazzo di famiglia, a Firenze, e sullo sfondo appare chiaro proprio lui, il maestoso Duomo di Firenze.

Studiando i prodotti e le collezioni Pucci, la cosa che più colpisce è il colore spumeggiante e vigoroso dei pattern. Si tratta di una delle caratteristiche più amabili del brand, che diventa protagonista in ogni creazione; pensate infatti che per Pucci, il colore è svelato come primo attore e come voce narrante di un mondo gioioso e dinamico in cui concordano infinite combinazioni cromatiche e precisione nel tratto.

Ecco che questo concetto si concretizza ed emerge sinuosamente proprio dall'ultima capsule collection disegnata, dedicata giustappunto al concetto di colore. Menta, arancio, geranio, turchese e pervinca, alcuni dei nobili e sublimi toni che troviamo riproposti nei capi della capsule, una collezione davvero unica in cui la forza del colore eccelle prepotente.


Tornando alla nostra città del cuore per questo mese di Giugno, ormai giusto quasi alla fine, ecco l’indirizzo della boutique di Emilio Pucci a Firenze: Via dei Tornabuoni 20-22/r, un luogo sospeso nel tempo, in cui poter respirare moda, stile e storia, consigliatissima una sbirciatina anche solo per immergersi nell'atmosfera che regala, il tutto molto vicino a Piazza della Repubblica e Palazzo Corsini.



GUCCIO GUCCI



Mondo equestre, Firenze e moda, chi, se non Gucci, può essere il filo conduttore che unisce queste tre realtà... Guccio Gucci diede vita ad un impero proprio partendo dai tre elementi citati: nella bella Firenze lo stilista creò un marchio specializzato in prodotti in pelle, ispirati proprio agli eleganti e raffinati accessori tipici dello sport dell’equitazione. Ecco che i due mondi, fondendosi ed ispirandosi vicendevolmente, conferirono al marchio Italiano il carattere risoluto, pregiato e sfarzoso che anche oggi indossa. Grande genio e stilista ineguagliabile, il contributo del Sig. Gucci alla storia della moda è stato fondamentale, tanto che oggi le collezioni della Maison sono tra le più attese e decantate, i suoi abiti vengono indossati dalle celebrità, vengono scelti per importanti cerimonie, nonché ardentemente desiderati dalla maggior parte delle donne, anche gli accessori illuminano lo sguardo di chi li incontra, tra scarpe, borse, piccola pelletteria, foulard… sempre di tendenza sono la reincarnazione del desiderio materiale di ogni fashionista, insomma Gucci è un brand che, grazie anche ai direttori creativi che nel corso degli anni si sono alternati, fa sognare le appassionate e gli appassionati di moda, senza alcuna eccezione.


GUCCI GARDEN

Nel passato 2011 l’allora direttore creativo del brand, Frida Giannini, riconobbe l’importanza di ideare un luogo in cui, costantemente, fosse possibile avvicinarsi alla storia del marchio, ai suoi capi iconici, alle collezioni e alle linea guida del brand. Capì che era giunto il momento di dare vita ad un vero e proprio santuario in cui, turisti provenienti da ogni dove, potessero entrare a contatto con Gucci e conoscerlo un po’ più da vicino. Fu così che nacque «Gucci Museo» in uno storico ed affascinante palazzo fiorentino risalente al 1337, situato in una delle più preziose zone della città, giusto a metà strada tra Piazza della Signoria e Piazza di San Firenze. Venne naturalmente scelta Firenze come scrigno custode di questo sublime museo, del resto fu proprio la città di Firenze, come già accennato, che vide nascere e crescere il marchio italiano. Oggi il museo ha subito una svolta, uno sviluppo della sua identità ed una crescita in termini di importanza; proprio quest’anno l’attuale direttore creativo Alessandro Michele ha optato per un rinnovo, egli ha infatti ripreso e rivalutato il convenzionale concetto di museo, reinventandolo come «spazio vivente, collaborativo e creativo, nel quale esprimere l’estetica in perenne evoluzione e la filosofia della maison». Il suo nome è Gucci Garden ed è un autentico paradiso terrestre per gli amanti della moda e del costume, dell’arte e del design, visitarlo ed assaporare l’aurea che emana è d’obbligo per chi di passaggio a Firenze. Dunque conosciamo un po’ meglio questa struttura…

Appena giunti all'interno di quest'esibizione ci si accorge di come la linea cronologica del tempo non sia stata seguita nella disposizione degli oggetti, il tutto naturalmente voluto, studiato e assolutamente appropriato. Per il brand è infatti fondamentale integrare il passato al presente, non separarli o distinguerli nettamente. Noterete che i contenuti video, le elaborazioni grafiche, i documenti, gli accessori e i capi d’abbigliamento sono «esposti in un connubio immaginativo in tutti gli allestimenti» sono perciò messi a disposizione del visitatore e trasportati in uno spazio che vuole avvicinarsi ad un laboratorio in cui dare vita alla più sincera sperimentazione creativa. Verrete sin da subito catapultati in un viaggio scomposto e distante dall'immaginario, un viaggio in cui le regole del tempo vengono interrotte per fare spazio all'ingombrante e piacevolissima storia di Gucci, una storia volutamente narrata facendo leva sul costante scontro ed incontro tra passato e presente. Troverete dunque oggetti contemporanei contrapposti ad articoli vintage, carte da parati Gucci in tessuto stampato vicino a pareti decorate da artisti come Jayde Fish e Coco Capitán, e ancora oggetti portavoce della passione di Gucci per la natura, come per esempio statuette di animali in argento prodotte dalla Maison negli anni ’50 e del materiale grafico originale risalente agli anni ‘60 quando venne concepita la celebre stampa Gucci Flora. Per Gucci il passato è parte integrante del presente e questo museo ne è l’assoluta prova, Alessandro Michele è riuscito ad onorare il brand e la città in un colpo solo offrendo al visitatore un’ esperienza che unisce cultura, arte, passione, viaggio e vita, qualora non fossi riuscita a farvene innamorare, ecco qualche immagine che sono certa colpirà nel segno…



SALVATORE FERRAGAMO

La città di Firenze incarna il simbolo di un’ Italia piena di cultura, di arte e d'ispirazione, questo era ciò che il genio Ferragamo pensava. Egli dimostrò il suo eterno amore per questa meta, con diversi gesti, ripercorriamo per esempio un episodio risalente agli anni ’20; fu il periodo in cui Ferragamo partì verso l’America, li trovò gloria e fortuna, grazie alla sua inventiva e alla bellezza e raffinatezza delle scarpe che realizzava per le grandi star del cinema.

Ma questo non gli bastava, egli esigeva maggiore qualità dalle sue creazioni e per questo decise di rientrare in Toscana dove l'impegno, la costanza e il naturale stimolo, impulso che la città gli offriva gli permise di accrescere le sue competenze ed abilità, il risultato?

Un successo incredibile ed un copioso e ricco bagaglio di esperienze e di crescita.

Altra curiosità sulla vita artistica di Ferragamo risale al periodo della crisi del ’29. Fu un momento cruciale, un momento fondamentale per lo stilista e il motivo ha un sapore storico meraviglioso. Furono infatti gli anni in cui disegnò e creò lo storico modello per l’attrice statunitense Judy Garand, un modello che divenne icona di stile e che per sempre rimarrà impresso nella storia della moda Italiana. Si tratta del sandalo (zeppa) con tomaia in capretto, intersuola e tacco multicolore a strati di sughero, interamente ricoperti di camoscio (lo potete osservare nella gallery sottostante).

Questo speciale modello risalente al 1938 è uno dei pezzi speciali esposti al Museo di Ferragamo situato a Firenze.

Ebbene sì, anche Salvatore Ferragamo contribuisce a fare di questa città una meta fashion irresistibile, dunque se siete d'accordo, curiosiamo un pò a proposito di questo edificio misterioso...


MUSEO FERRAGAMO


Palazzo Spini Feroni in piazza Santa Trinità a Firenze è la casa del Museo Ferragamo. Inaugurato nel 1995, il Museo racconta oltre un secolo di storia, grazie ad un susseguirsi di circa 14.000 calzature, disegni, fotografie, brevetti, forme e colori, il tutto volto naturalmente alla ricostruzione della vicenda creativa dello stilista e della sua anima che, grazie alle sue idee esposte, rimarrà viva probabilmente in eterno. Ogni modello presentato ci racconta infatti un pezzettino della vita dello stilista e dunque un pezzettino della sua personalità; ricordiamo per esempio l'elaborato e vanitoso sandalo in velluto nero, impreziosito da tomaia profilata in pelle di capretto color argento, tacco alto e dettagli in legno, il tutto foderato in capretto in doppia tonalità, argentata e dorata. Questo un pezzo del 1940.

O ancora un sandalo del 1943 caratterizzato da tomaia in camoscio e maxi intersuola a zeppa in legno decorata con intagli e dipinti preziosi.

Altra scarpa sublime per bellezza e simpatica per particolarità è la décolleté in tela dipinta a mano, raffigurante dei velieri in toni pastello; prodotto sofisticato e grazioso, molto romantico nello stile e femminile nei tratti, portato alla luce dal designer tra l'anno 1930 e l'anno 1935. Infine l'ultimo sandalo al quale voglio dedicare qualche parola è forse il più sontuoso relativamente a colori e decori. Si tratta del sandalo/zeppa in capretto e raso impreziosito da dettagli in velluto, ottone, strass e sughero, realizzato esclusivamente per la Maharani di Cooch Behar nel 1938 (tutti i sandali si possono osservare nella gallery sottostante).

Una collezione da sogno quella di cui si avvale il museo, composta da modelli testimoni di una determinata e continua ricerca della calzata perfetta, e portavoce dell'introduzione di modelli e costruzioni innovativi e particolari per i tempi.

Scoprirete i particolari più intriganti e originali come la 'zeppa' di sughero, brevettata nel 1936 e subito copiata in tutto il mondo, le tomaie in rafia, la carta per le caramelle utilizzata durante il periodo della Seconda Guerra mondiale e molto altro, vi sono, inoltre, calzature famosissime per essere state create secondo i desideri di alcune delle star di Hollywood più amate, come Marilyn Monroe, Greta Garbo e Audrey Hepburn.

C'è moltissimo da vedere e scoprire dentro queste mura, è un'occasione da non perdere, io vi ho anticipato alcuni dettagli peculiari, ma per conoscerli tutti occorre vederli con i propri occhi perciò durante il vostro soggiorno a Firenze recatevi a Palazzo Spini Feroni in Piazza di Santa Trinità 5/R, non ve ne pentirete.




 

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