Per la rubrica “Sapori d’autunno: lo Zafferano Collina D’Oro”, la redazione Vervene.it presenta il primo capitolo di questo delizioso progetto editoriale, realizzato in collaborazione con l’azienda agricola comasca Collina D’Oro: un racconto autunnale di saperi e sapori, unico, travolgente, goloso e appassionante, interamente dedicato alla spezia più pregiata e sfiziosa di stagione: lo Zafferano!
Buona lettura!
Lo zafferano è una magia che merita assolutamente di essere scoperta, approfondita e conosciuta nell’intimo; è un prodotto amatissimo e molto rinomato a livello globale e nazionale, di cui oggi vi parleremo in maniera più dettagliata partendo proprio dall’affascinante storia di questa spezia e giungendo poi all’esperienza sul campo di un’azienda Made in Italy che ne ha fatto un’autentica e superba prelibatezza comasca, assolutamente all’altezza dei competitor mondiali: Collina D’Oro e lo Zafferano di Como.
Storia e Leggende
La pianta dello zafferano e la spezia derivante dai suoi pistilli color rosso acceso, è originaria dell’Asia Minore dove ai tempi veniva utilizzata principalmente per uso cosmetico, come medicamento e come prezioso alleato nell’arte tintoria di stoffe e ornamenti. Venne poi importata in Europa, così come nel resto del mondo, dai conquistatori Arabi che, abilissimi esploratori e commerciarti, ne decantarono sin da subito le evidenti qualità, comprese quelle culinarie. Per quanto riguarda per esempio i Paesi Mediterranei, furono gli Spagnoli ed i Greci i primi ad accogliere calorosamente la coltivazione dei bulbi di Crocus sativus (nome scientifico della pianta), mentre in Italia giunse piuttosto nel corso del 1300 grazie ad un frate domenicano che, di rientro dalla Spagna, ebbe la geniale intuizione di portar con sé nella sua terra natia, l’Abruzzo, alcuni bulbi di Crocus scoperti in terre spagnole. Giunto a casa li piantò e il successo fu immediato: lo zafferano attecchì meravigliosamente dando così il via anche nella nostra penisola, alla coltivazione di questa pianta dall’eleganza senza pari.
Si può dire cari lettori, che lo zafferano sia su questa terra da secoli e secoli e che, sin dalla sua prima apparizione, abbia pressoché conquistato il cuore e la gola di tutti! Ne scrissero gli Egizi nei loro papiri, i Fenici e gli Arabi, se ne parla nel Cantico dei Cantici e nell’Iliade e venne citato nelle opere di Virgilio, Plinio e Ovidio. Isocrate, famoso maestro di retorica greco, si faceva profumare i guanciali con lo zafferano prima di coricarsi e ancora le donne troiane lo usavano per profumare i pavimenti dei loro templi.
Stando alla mitologia greca poi, lo zafferano sarebbe il frutto dell’amore tra uno splendido giovane di nome Krocos e una ninfa di nome Smilace. La leggenda narra che il Dio Ermes, infatuato della ninfa Smilace e dunque geloso della bellezza del suo rivale, scagliò un sortilegio trasformando il giovane Krocos in un bulbo dal bellissimo fiore: lo zafferano.
Insomma, che dir se ne voglia, questa pianta e i suoi frutti sono nel cuore di tutti noi!
A tu per tu con la spezia
Per quanto riguarda poi gli aspetti nutrizionali, possiamo per certo affermare che lo zafferano sia un’autentica miniera di sostanze benefiche e principi attivi tra i quali, i più curiosi, quelli che gli conferiscono la tipica colorazione giallo dorata. Stiamo parlando in questo caso dei carotenoidi il cui contenuto nello zafferano oscilla attorno all’8%, ben al di sopra della percentuale presente nelle carote! Fra i benefici dei carotenoidi per la nostra salute ricordiamo la loro innata propensione a svolgere un’attività antiossidante e dunque preventiva verso diverse patologie.
I carotenoidi sono inoltre ottimi per le difese immunitarie e combattono i radicali liberi: un piatto di risotto allo zafferano (circa 50mg di spezia) può aiutarci ad eliminare 1 dei 5 grammi di scorie radicali che quotidianamente accumuliamo.
Altre proprietà benefiche:
Lo zafferano nel suo complesso, udite udite, è poi povero di grassi ed il suo apporto calorico è pressoché nullo: una bustina da 0,15g di zafferano contiene meno di 1 caloria! Dunque, pur regalando sapore, bontà e colore ai nostri piatti, non mette a repentaglio la nostra linea!
È poi ricco di Vitamine del gruppo B1 e B2 e di aromi naturali che, tra le altre qualità, favoriscono l’assorbimento di grassi, la digestione e stimolano una corretta attività metabolica. Può essere anche considerato un ottimo antidepressivo naturale che agisce abbassando i livelli di stress e tenendo sotto controllo gli sbalzi d’umore; ha proprietà disintossicanti e antinfiammatorie e, ultimo ma non certo per importanza, è da ritenersi un potente afrodisiaco, un ingrediente segreto per le cene autunnali a lume di candela!
Lo zafferano Collina D’Oro
Ma non è tutto oro quel che luccica! Vi sono infatti sempre più realtà agricole e industrie che commerciano questa prelibatezza, in spezia o in pistilli, ma come scegliere tra le molteplici varietà e come distingue i prodotti migliori e quelli invece da evitare?
A tal proposito cari lettori, una piccola premessa è d’obbligo, infatti per quanto lo zafferano faccia ormai parte della nostra cultura alimentare, solo una piccolissima percentuale di quello che consumiamo proviene da coltivazioni italiane, il che è proprio un gran peccato! Abbiamo così tante piccole e medie attività agricole che con amore e dedizione lo coltivano, da dover assolutamente considerare di prediligere i loro prodotti a quelli esteri. Un esempio? Lo Zafferano di Como, eccelsamente prodotto dal 2012 dal Sig. Germani e dalla sua azienda agricola Collina D’Oro.
Inserito nel romantico contesto del Lago di Como, tra le alture del Monte Generoso e il Parco Spina Verde, lo zafferano Collina D’Oro viene piantato e coltivato in oltre 3 ettari di terreno fertile e altruista esposto in una zona fortunata, come ci rivela il Sig. Germani, perché costantemente baciata dal sole e rinfrescata da sane correnti d’aria. Il terreno stesso rende unico questo zafferano, definendone il sapore dolce e intenso, la perfetta colorazione e l’inebriante profumo; allo stesso modo, ad unicizzare lo Zafferano di Como ci pensa il Sig. Germani ed i suoi collaboratori che, con mano ferma, occhio vigile e grande premura, gestiscono in maniera esemplare l’intero processo di coltivazione e le successive fasi di raccolta ed essicazione. Questi sono i segreti dello Zafferano di Como, che vi sveleremo però nel dettaglio, solo nel prossimo capitolo di questa golosa serie letteraria.
Vi diamo quindi appuntamento al prossimo giovedì 12 novembre, per scoprire i segreti celati dietro l’antica e nobile arte della coltivazione di Zafferano firmata Collina D’Oro.
Un caro saluto, la Redazione di Vervene.it!
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