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Alle falde del Kilimanjaro: un viaggio in Tanzania


Alle falde del Kilimangiaro

Informazioni generali


La Tanzania è un grande Paese Africano affacciato sull’immenso ed affascinante Oceano Indiano. Confina a nord con il Kenya e con l'Uganda, ad Ovest con la Repubblica Democratica del Congo, il Ruanda ed il Burundi, a Sud con il Mozambico, la Zambia e il Malawi e infine ad Est con l’ Oceano Indiano e naturalmente con le allettanti isole di Zanzibar, Mafia e Pemba.

Cari avventurieri, il territorio che andremo ad approfondire è per la gran parte caratterizzato dall’Altopiano dei Laghi, dove scopriremo tantissime attrazioni interessanti e must per i nostri itinerari, piccola anticipazione? Le sognate ed invidiate flora e fauna del posto, insieme a ciò che di splendido le circonda.

Nell’altopiano troveremo un clima tropicale, né troppo caldo, né troppo freddo, e per questo dobbiamo ringraziare la sua altitudine. Un clima più caldo e umido lo si trova invece nel pianeggiante tratto costiero, la cui città più conosciuta è certamente l’ex capitale della Tanzania, Dar es Salaam. Qui il mare, come nel resto della Costa d’altronde, è tiepido e gradevolissimo per immergersi, nel periodo estivo la temperatura dell’acqua sfiora i 29 gradi, ma non temete, il loro «periodo estivo» non corrisponde al nostro, dunque ipotizzando di volare verso la Tanzania in Agosto, troveremmo una temperatura acquatica mai superiore ai 24 gradi, come dicevo, mite e gradevole per tutti i gusti.

Proseguendo con quest’infarinatura generale andiamo a parlare velocemente dalla Capitale della Tanzania, il suo nome è Dodoma e si colloca in una zona interna molto arida ad un’altitudine di circa 1100 metri. L’aridità di questa terra è dovuta alla quasi totale assenza di piogge nell’arco dell’anno, si stima infatti che in 12 mesi scendano all’incirca 600 millimetri di pioggia distribuiti in un massimo di 40/41 giorni di precipitazioni. Vale a dire che in un anno cadono 600 litri di acqua in ogni metro quadro, io non sono un’esperta in materia, ma dai dati intuisco facilmente che si tratta di un valore davvero inquietante.


Nel nord-est della Tanzania troviamo invece una piovosità meglio distribuita nell’arco dell’anno grazie a due differenti stagioni di piogge. Questa è anche la dimora dell’imponente Kilimanjaro. Tutti ne hanno sentito parlare, nei documentari su National Geographic, nei libri di geografia a scuola e anche nel programma di Licia Colò il cui nome stesso lo vedeva protagonista, Alle Falde del Kilimanjaro.

Gli appassionati di scalata o camminata impegnativa hanno certamente in programma di vederlo dal vivo almeno una volta nella vita, potrebbe essere proprio questa l’occasione giusta.

Vicino al Kilimanjaro si trova un altro monte, un altro vulcano, il Meru, un po’ più piccolo del precedente, ai piedi del quale sorge la città di Arusha piacevolissima da vivere in termini climatici e assolutamente comoda come collegamento a tre attrazioni must-see della regione: il Lago Vittoria, il Parco nazionale del Serengeti e la Gola di Olduvai, la culla dell’umanità. Sì a tal proposito emerge una curiosità che sono certa pochi di voi conoscono. Sapevate che è da localizzare in Tanzania la nascita dell’uomo? È così, proprio qui sono stati ritrovati i resti fossili dei primi ominidi, tra il Serengeti e la riserva di Ngorongoro. È emozionante!

Infine, per concludere la nostra prima panoramica introduttiva è bene puntualizzare alcune informazioni utilissime per il viaggio in Tanzania; a proposito dei documenti ricordate di verificare la validità del passaporto e di richiedere il visto all’ambasciata! Non farlo potrebbe compromettere la vostra partenza.

Sulla lingua potete stare tranquilli, l’inglese è diffusissimo e ben conosciuto perciò vi troverete a vostro agio nel chiedere informazioni, ascoltare racconti o ancora chiacchierare piacevolmente. Come moneta troverete lo scellino della Tanzania il cui tasso di cambio è: 1 EUR = 2,633.34 TZS, dunque mettiamo caso che desideriate fare un acquisto di un certo valore, beh avrete di che risparmiare!


Perché Agosto?

Perché a livello climatico è in assoluto il periodo migliore, fresco, soleggiato e poco piovoso, tutte caratteristiche che possono contribuire a rendere un soggiorno già vincente in partenza, ancora più perfetto.

Inoltre Agosto, nell'immaginario comune, è un mese di vacanza, di festa, di relax e di esplorazione, un mese in cui nutriamo la nostra anima curiosa e ci lanciamo in nuove esperienze, con nuovi e vecchi amici. È il mese perfetto per esplorare quest’ affascinante regione africana che ha tantissimo da offrire per gli occhi, per l’olfatto, per il gusto e soprattutto per il cuore. Rapisce la sua bellezza, conquista la sua purezza.


Otto cose da inserire nell'itinerario


1 La città di Arusha

La città di Arusha , localizzata a nord della Tanzania, si trova ai piedi del monte Meru. Proprio grazie alla vicinanza di questo gigante silenzioso, le temperature della città superano difficilmente i 25 gradi, dunque un clima perfetto per l’esplorazione. La città di Arusha ha inoltre una posizione strategica in quanto nelle prossimità si trovano numerosi siti d’interesse per tour, gite e safari, per esempio il Cratere Ngorongoro, il parco del Serengeti, il lago Manyara e molto altro, tutte tappe fondamentali per noi giovani e coraggiosi esploratori del mondo, di cui andremo a parlare successivamente. Dunque ci troviamo ad Arusha, che fare? Come organizzare la nostra giornata tra visite, cultura, religione, costumi e relax? Innanzitutto la tempistica consigliata per esplorare la città è di un giorno massimo, oltre a non essere troppo grande offre anche la possibilità di vedere ciò che di interessante ha da offrire senza il bisogno di attraversare aree troppo estese o lontane. Potremmo per esempio iniziare la nostra giornata partendo dall’Arusha Clock Tower, si tratta di uno degli emblemi della città nonché uno dei posti in assoluto più fotografati dai turisti. L’Arusha Clock Tower è a tutti gli effetti una torre in pietra e mattoni dall’aspetto elegante che presenta in ognuno dei quattro lati un orologio. La curiosità a proposito di questo monumento è che si narra essere giusto a metà strada tra il Cairo e Città del Capo. Nei pressi della torre ci sono innumerevoli ristoranti, bar in stile europeo, hotel, negozi di artigianato e librerie che è suggerito godersi in tutta tranquilllità. Dunque il secondo step della nostra giornata può essere proprio quello di passeggiare tra le graziose vie della città e magari focalizzare la nostra attenzione su tre aspetti che non ci ricapiterà di contemplare in altri luoghi: innanzitutto il paesaggio dominato dalla bellezza e possenza del Kilimanjaro, la cui vista è strepitosa dalla città, in secondo luogo godere della gradevole profumazione del caffè che viene prodotto nelle zone. Sì a tal proposito una curiosità di cui probabilmente non molti sono a conoscenza, la città di Arusha produce uno dei migliori caffè di montagna grazie al suo clima perennemente mite.

È inoltre la patria del popolo Chagga, noto per le piantagioni di caffè di qualità arabica, tra le più pregiate al mondo. L’aspetto fantastico di tutto ciò, oltre all’aroma di caffè diffuso nell’aria giorno e notte, è la possibilità di visitare (o soggiornare) lodge all’interno delle piantagioni scoprendo dunque da vicino la tecniche di lavorazione. Questi lodge offrono anche possibilità esclusive, infatti i visitatori hanno la possibilità di tostare i semi, macinarli e prepararsi un caffè personalizzato.

Il terzo aspetto che vale la pena approfondire è la cultura dei Masai. Per chi di voi non ne avesse mai udito parola, si tratta un popolo di origine nilotica stazionato nel cuore dell’Africa, tra la Tanzania e il Kenya, portavoce di una storia unica e magica. I Masai vivono principalmente di allevamento, sono organizzati in clan e si strutturano in villaggi isolati, lontano chilometri e chilometri da tutto e da tutti. La storia ci racconta che i primi Masai erano inizialmente originari del Kenya, precisamente il lago Turkana e che da li abbiano poi iniziato una grande migrazione alla volta della Tanzania, per poi stabilirvisi in maniera definitiva. I villaggi Masai più antichi e significativi si sviluppano proprio attorno alla zona di Arusha e del cratere Ngorongoro, visitarli significa avere la possibilità di osservare le case in cui vivono, le scuole frequentate dai bimbi e i luoghi sacri in cui prendono vita i tradizionali riti.

A questo punto siamo giunti quasi a fine giornata, per concluderla al meglio non ci resta che fare un giro per il grande Mercado artesanías de Arusha. Si tratta del mercato artigianale della città localizzato a circa 5 minuti a piedi dalla Torre dell’Orologio. È un mercato chiuso dove poter osservare il lavoro manuale dei lavoratori del posto, una tappa da non perdere!


2 Il cratere del Ngorongoro

A circa quattro ore di auto dalla città di Arusha troviamo l’area protetta di Ngorongoro, patrimonio mondiale dell’UNESCO e spesso descritta come l’ottava meraviglia al mondo. Per visitarla è obbligatorio prediligere un tour organizzato con probabile partenza dalla città di Arusha. Cosa aspettarsi da questo suggestivo dono della natura? La nostra visita inizierà con un’immersione, una discesa, verso il fondo di questo gigantesco cratere, qui si paleserà ai nostri occhi un vero e proprio paradiso terrestre dimora di oltre 25.000 grandi mammiferi, rigogliose praterie e boschi selvaggi. I tour verso il cratere includono quasi sempre anche succulenti pranzi al sacco da consumare immersi nella bellezza naturale di questo sito e naturalmente gli spostamenti, dunque viaggio d’andata e di ritorno. Altra informazione importante, la permanenza non dura più di 5/6 ore proprio per non turbare l’armonia naturale del posto. A questo punto non resta altro che goderselo dal vivo!


3 Le Sorgenti Termali di Chemka

Freschezza, trasparenza e pulizia, ecco i tre aggettivi che descrivono il terzo sito must-see in Tanzania. Si tratta delle Sorgenti Termali di Chemka, a circa un’ora e venti dalla città di Arusha dalla quale partiranno le spedizioni per questa gita full day! L’escursione prevede infatti una permanenza presso il sito di circa 5 ore, in modo che si possa godere appieno del paesaggio e delle acque cristalline e rigenerative nelle quali andremo ad immergerci. Ma cosa aspettarci di preciso da questa giornata? Dopo la partenza da Arusha e il viaggio panoramico per raggiungere la meta, ecco che ci troveremo immersi in un' oasi sublime nell’entroterra della regione del Kilimanjaro, qui si erigono le sorgenti termali che consistono in un profondo specchio d’acqua (profondo fino ai 10 metri) alimentato da acque geotermiche e calde in continuo rinnovo, dunque sempre assolutamente pulitissime! Tra un tuffo e l’altro e dopo qualche passeggiata in avanscoperta dei dintorni, ci si può accampare sotto le rigogliose piante e fare un spuntino o un delizioso pranzo al sacco (spesso gentilmente offerto dalle vostre guide nel tour). Considerando la poca distanza dalla città di Arusha, questa gita potrebbe anche essere abbinata ad un safari di mezza giornata, personalmente consiglio di mantenere le due escursioni separate, dunque il safari in un giorno e la visita alle sorgenti in un altro, così da ottimizzare il rilassamento, godere delle tempistiche e staccare in maniera netta e sincera dalla frenesia che ci impongono le nostre giornate nel «mondo reale».


4 L'ecosistema del Serengeti

Il quarto riferimento a «cosa non perdersi in Tanzania» vede protagonista il vasto parco ed ecosistema del Serengeti. Esteso per oltre 15.000 km è la dimora di gnu, zebre, gazzelle, giraffe, elefanti, impala, antilopi, ghepardi e leopardi e ancora leoni, struzzi, coccodrilli, ippopotami e si potrebbe continuare con l’elenco di altrettante specie, incarna in assoluto il simbolo della savana africana ed è senza dubbio il sogno di tutti gli amanti dei safari. Perché vale la pena visitarlo? - Presenta oltre un milione di animali selvatici che si possono osservare approcciarsi alla quotidianità nel loro habitat naturale. - Offre uno spettacolo davvero unico al mondo, la grande migrazione dei sopracitati abitanti della savana; il Serengeti è infatti l’ecosistema migratorio più esteso al mondo, suddiviso in tre cicli ciascuno riferito ad un preciso momento migratorio. Per esempio nel periodo tra luglio e settembre le mandrie si spingo a nord in direzione Serengeti settentrionale, mentre nel ciclo successivo si assiste al massivo rientro verso il Serengeti dove le mamme faranno nascere i cuccioli. - Ospita un’ abbiente varietà di ambienti come per esempio la savana con acacie, la pianura erbosa, le rocce granitiche e le colline del nord. Qualche consiglio: per godere appieno delle meraviglie che il parco ha da offrire, è auspicabile prevedere un safari/tour esteso su almeno 3 giornate, organizzato e con guida ben preparata, in modo da poter illustrare minuziosamente tutto ciò che di curioso ed interessante c’è da sapere sul posto. Inoltre nella ricerca del safari perfetto si potrebbero tenere a mente due o tre esperienze che questo debba includere per rendere la permanenza davvero unica. Per esempio una visita alle cascate Olduvai, al vulcano Ol Doinyo Lengai e la particolare esperienza di safari in mongolfiera.


5 Il Lago Vittoria e l'isola di Rubondo

Quinta tappa imperdibile è certamente il Lago Vittoria la cui estensione è leggenda tanto da consentirgli il primato africano come lago più vasto. Una piccola curiosità storica a proposito del suo nome; è infatti raccontato sui libri di storia come il suo nome venne coniato in onore della Regina Vittoria nel lontano 1858, dall’esploratore inglese John Hanning Speke che, navigando alla ricerca delle sorgenti del Nilo, si imbatté nelle acque di questo enorme bacino.

Si tratta naturalmente di un lago dolce non particolarmente profondo ma, come già accennato, enormemente esteso. Geograficamente parlando, le sue acque poggiano su tre diverse regioni africane, la Tanzania, il Kenya e l’Uganda, ma noi oggi focalizzeremo l’attenzione su di un’isola appartenente al territorio tanzaniano chiamata Isola Rubondo. L’intera superficie dell’isola è in realtà un Parco Nazionale selvaggio e poco frequentato, ideale per chi gradisce assaporare l’essenza del posto senza l’ingombrante intervento del turismo. Il parco non è particolarmente esteso ma di certo la sua natura è rara in quanto nell’intero continente africano, il Parco Nazionale di Rubondo è l’unico ad essere situato su di un’ isola, è inoltre tappa obbligatoria per gli appassionati di bird watching, dal momento che offre una delle più alte varietà e concentrazioni di uccelli in Tanzania. Cos altro ci aspetta nell’isola? Una fitta foresta pluviale caratterizzata da un ricco habitat con paludi di papiro e praterie a erbe alte, molte specie di animali, i pappagalli Cinerini (presenti solo sull’isola) e ancora bellissime spiagge accompagnate da albe e tramonti limpidi.

Il posto ideale in cui trascorrere qualche giorno in totale relax e meditazione soggiornando in un lussuoso campo tendato, o nei caratteristici bungalow o ancora in pratici e spartani campeggi.


6) Stone Town

Passiamo da un’isola all’altra fino alla bellissima Zanzibar, la nostra prima tappa è proprio la città portuale di Stone Town, la più grande città dell’isola e la più vivace.

Come destreggiarsi in questo caso? Quali tempistiche adottare? Dunque per quanto riguarda la permanenza a Stone Town, non vi sono particolari preferenze, si tratta più che altro di una scelta personale in base ai singoli itinerari di viaggio. Nel nostro caso valutiamo insieme una permanenza di due giorni nella città per poterla girare e scoprire senza alcuna fretta. Tre le visite must inserirei il Palazzo delle Meraviglie e i Giardini Forodhani, il centro storico della città ed il mercato, il tour delle spezie, la spiaggia Mangapwani e infine i Bagni Persiani di Hamamni. Andiamo con ordine, dopo una buona dormita ed una ricca prima colazione in hotel siamo pronti per avventurarci tra li vie del centro storico, considerato per altro Patrimonio dell’UNESCO. Il centro storico è un vero e proprio labirinto di viuzze sparpagliate, dunque occorre spremere al massimo le meningi ed impratichirsi con l’orientamento, o al contrario passeggiare pieni di entusiasmo perdendosi tra le tante vie (un modo simpatico e stimolante per assaporare la vera natura della cittadina). Qui incontreremo negozietti, bottege, case e palazzi in rovina e ancora piazzette suggestive, in particolare un salto a Jaws Corner (piazzetta che si collega con Baghani Street) sarà interessante.

La nostra passeggiata nel centro storico può protrarsi sino al Darajani Market dove troveremo, oltre a frutta, verdura, pesce, fritture e spezie, anche bellissimi tessuti dai colori e dai pattern unici, proposti a prezzi decisamente allettanti.

Prossima tappa sono i Bagni Persiani di Hamamni adibiti all’interno di un edificio storico della città. Vennero costruiti come bagni pubblici attorno al 1870 ma nonostante l’ingresso fosse consentito a tutti, per accedervi era necessario pagare, proprio per questo vennero sempre frequentati esclusivamente dalla popolazione più benestante. Comprendevano un insieme interessante di servizi e locali come i bagni con acqua fredda e quelli con acqua calda, sale per la depilazione e persino un ristorante. Oggi la visita è assolutamente aperta al pubblico che considera questo sito come uno tra i più interessanti della città.

La prima giornata a spasso per Stone Town può concludersi con una visita (solo dall’esterno) al Palazzo delle Meraviglie e dintorni, poderosa struttura bianca un tempo dimora del Sultano di Zanzibar che si trova esattamente di fronte ai sublimi Giardini di Forodhani. I giardini sono, a differenza del Palazzo, aperti e molto frequentati grazie alla loro bellezza e tranquillità. Sono una meta molto apprezzata sia dai turisti, che dai locali, che spesso trascorrono del tempo chiacchierando o cimentandosi in giochi da tavolo. Volutamente inseriti come ultima tappa della giornata, nel tardo pomeriggio i giardini diventano palcoscenico di musica, profumi e colori tipici della cucina locale, vengono infatti allestiti numerosi banchetti dai quali acquistare e degustare le prelibatezze del posto. Il giorno successivo lo dedichiamo invece al curioso tour delle spezie (la cui prenotazione è obbligatoria). Durante questa giornata di tour avremo modo di raggiungere una piantagione nella quale poter osservare le coltivazioni ed essere introdotti ai benefici, proprietà ed usi di frutti, spezie e radici. I tour più interessanti prevedono sempre un pranzo al sacco a base di cibo locale (es. riso) e due successive escursioni rispettivamente a grotte limitrofe e alla spiaggia di Mangapwani.


7) Bwejuu

Esattamente nella costa opposta rispetto a Stone Town, sorge il piccolo villaggio di Bwejuu, una meta ideale per gli amanti dei paesaggi selvaggi ed incontaminati, qui sarà infatti possibile godere in totale tranquillità della paradisiaca e candida spiaggia locale, sulla quale passeggiare per ore fiancheggiati da un’incredibile foresta di palme da cocco, prendere il sole, osservare i movimenti dei pescatori locali e ammirare lo splendido panorama . La gentilezza degli abitanti e i graziosi oggetti di artigianato locale renderanno la giornata ancora più meravigliosa.


8) Kendwa

Eccoci giunti all’ottava tappa imperdibile nel nostro viaggio in Tanzania, anche quest’ultima meta si trova sull’isola di Zanzibar e si tratta del piccolo villaggio di pescatori Kendwa, situato nella zona più a sud dell’isola, a circa un’ora di auto da Stone Town. È un villaggio molto tranquillo che ospita niente di meno che la spiaggia considerata la più bella dell’intera isola.

Spiaggia finissima, Oceano Indiano e graziosi negozietti, il melange ideale per giornate memorabili.


 



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