Bentrovati cari lettori, e bentornati nell’intimo mondo di “Racconti Conditi”. Abbiamo chiuso lo scorso capitolo soffermandoci su uno dei concetti chiave di questa mini-serie letteraria, l’amore così come lo intendiamo noi, puro e cristallino, innocente e felice, proprio quell’amore che L-Originale ci dona tramite il suo aceto, imbottigliandolo con esso. Ed è così che, senza accorgersene, quando si sceglie una delle pregiate bottiglie L-Originale, non si sta solo scegliendo dell’eccelso Aceto Balsamico, bensì una fusione di ardori, un felice matrimonio tra amore ed eccellenza, una bottiglia che, come un portagioie, custodisce silenziosa il nostro fido Aceto Balsamico e il suo più prezioso alleato, l’ Amore. E quella bottiglia, cari lettori, quel sincero forziere che avrete scelto, sarà lo stesso che andrà poi a condire ed impreziosire i vostri piatti, che andrà a sfiorare il palato dei vostri ospiti e che andrà ad addobbare le vostre tavole. Quello scrigno di cui solo L-Originale conosce la ricetta e che, con tutta la tenerezza possibile, condivide con noi. Sempre nella scorsa puntata, una volta giunto il momento dei saluti, ricorderete di un nostro piccolo accenno, una brevissima allusione ai protagonisti che ci terranno compagnia d’ora in avanti. Vi svelammo infatti, con tenue sommarietà, di uno speciale incontro che addolcirà le vostre giornate, l’incontro, quello con la I maiuscola, che trepidanti, attendiamo sin dall’esordio di questa deliziosa serie letteraria, l’incontro che sta per avverarsi, proprio qui, tra le travolgenti pagine di V Confidentiel, in cui tutto è una confidenza d’eccellenza che noi vi dedichiamo. E allora andiamo a conoscerli, questi attori, protagonisti dei nostri “Racconti Conditi” e questa volta, ci godremo lo spettacolo insieme a voi…
Il sipario si solleva e le luci puntano su di un palcoscenico caldo ed accogliente, a dir poco regale. E così, impazienti nell’attesa dell’inizio delle danze, noi ripercorriamo velocemente le vicissitudini che hanno accompagnato i nostri “Racconti Conditi", ricordando innanzitutto l’identità del padre degli attori, che tra poco vedremo danzare sul palco, il padre, L-Originale, e la sua storia che, inevitabilmente, è anche la storia dei nostri attori. Immersi nei ricordi, veniamo interrotti da un conduttore agghindato a puntino, il quale insiste sul volerci svelare una grande verità che, a detta sua, è indispensabile conoscere prima che lo spettacolo inizi. Dunque non ci resta che ascoltare quest’uomo che, con timida determinazione e simpatia da cantastorie, ci parla della nostra immensa fortuna nel trovarci qui oggi, pronti a vedere l’esibizione di attori “non attori” professionisti ma non grandi interpreti, stelle che non recitano, non simulano e non posseggono innate doti mimiche. E dunque che razza di attori sono? Certo, viene spontaneo chiederselo, ma la risposta è così ovvia, i nostri non sono attori, perché non mostrano qualcosa che “non è”, loro, semplicemente, sono.
Parte la musica, e sulle note di Divenire di Ludovico Einaudi, compaiono loro, fieri e pregiati, perfetti e lussuosi, hanno sembianze di bottiglie, dalle forme simili, ma non identiche. Ciascuno indossa una targhetta sulla quale si possono leggere i loro nomi che, anche in questo caso, sono simili, ma decisamente differenti. Il maestro da il là, cominciano le danze e mentre, rapiti, osserviamo le movenze, il nostro presentatore ci racconta l’identità dei protagonisti: Il primo che ci viene presentato è l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. L-Oro. Un aceto di alta qualità dallo spiccato equilibrio agrodolce, che deve la sua aurea splendente ed il suo sapore delizioso, ad un processo di invecchiamento ottenuto in un duplice passaggio: cottura dei mosti a fuoco diretto e successivo invecchiamento in pregiate botti Barrique di Rovere grazie alle quali, ci svela il conduttore, il nostro Aceto ha acquisito la sua alta densità. E cosa ci dice a proposito della sua personalità? Profumo equilibrato, sapore dolce e armoniosamente acido.
La scena cambia e a prendere le redini dell’esibizione, ci pensa una seconda bottiglia, dall’aspetto più tondeggiante e innegabilmente “tradizionale”. Il presentatore ce ne parla, il suo nome è Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. un prodotto d’altissimo livello, dall’aroma inconfondibile, immediatamente riconoscibile e impossibile da dimenticare. Un prodotto che vede la luce, solo dopo un trascorso di oltre 12 anni in confortevoli botti di legno, dettaglio, ci chiarifica il presentatore, assolutamente imprescindibile, perché è proprio in seguito a queste lunghe tempistiche, che l’Aceto acquisisce il suo gusto persistente ed il suo aroma penetrante.
Ecco che di nuovo la scena cambia, questa volta per lasciare il posto ad una terza bottiglia che, all’apparenza, sembra essere proprio simile alla precedente. Ma noi non ci preoccupiamo, perché siamo certi che questa bottiglia avrà tutt’altra storia da raccontare. E in effetti il presentatore non tarda a confermarcelo, iniziando presentandoci il suo nome Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Extra Vecchio D.O.P. Inspiration Line. Un nome lunghissimo, degno di un prodotto portavoce di un’esperienza sensoriale unica. Questa terza variante d’Aceto è sino ad ora, la più anziana. La sua storia prevede un invecchiamento di ben 25 anni in botti di legno e il conduttore ci spiega, a tal proposito, quanto il tempo, sia spesso il più prezioso degli ingredienti. Il risultato? Un’ aroma fruttato e un gusto super intenso che sposa dolcezza e acidità, per un sublime e bilanciato bouquet di caratteristiche, che lo portano ad essere una vera e propria eccellenza gastronomica.
Ma lo spettacolo non finisce qui, è ora il turno della quarta bottiglia, più slanciata e lineare il cui nome è Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Invecchiato, un prodotto speciale ottenuto dal miglior mosto cotto d’uva di Trebbiano e Lambrusco, abbinato ad aceto di vino selezionato, il tutto, invecchiato per oltre 12 anni in grandi botti di legno. Il presentatore decanta le sue doti, tra le quali spiccano il sapore morbido, vellutato, ed il gusto, a dir poco irresistibile, travolgente e confortante.
La scena si accinge a cambiare per l’ultima volta ed ecco che il presentatore ci introduce all’ultimo personaggio in scena per noi, una bottiglia simile alla precedente, ma leggermente meno slanciata, il cui nome è Aceto Balsamico di Modena I.G.P. Biologico. In lui, ci racconta, dimorano materie prime dalla genuinità certificata, provenienti esclusivamente da agricoltura biologica al 100% italiana. Questa perla Bio è ottenuta dal mosto cotto di uve ed aceto di vino invecchiati per 8 anni e il risultato è un gusto eccelso dai sapori agrodolci e speziati.
Il sipario cala e con dolcezza torniamo al presente, dopo questo speciale e spettacolare viaggio alla scoperta dei superbi prodotti che ci hanno appena raccontato. Noi ce ne siamo innamorati e difatti non vediamo l’ora di accomodarci a tavola insieme a loro, degustarli, catturarne le peculiarità e farli nostri, in un sol boccone. Siamo certi che voi, cari lettori, condividiate il nostro stesso sentimento ma ahimè dovremo tutti portare un po’ di pazienza perché, questo squisito e prestigioso banchetto, sarà sì protagonista, ma solo nel prossimo capitolo dunque, vi diamo appuntamento al prossimo giovedì per il quarto episodio dei nostri, ormai affettuosi, “Racconti Conditi”.